gucci

Da ormai un secolo, Gucci è sinonimo di made in Italy di altissima qualità. Un brand che nacque da una piccola bottega fiorentina per arrivare ad imporsi in tutto il mondo come atelier dalla raffinatezza ineguagliabile.
Jackie Kennedy O’Nassis, Liz Taylor, Audry Hepburn e centinaia di altre celebrità hanno indossato Gucci. Un marchio che da sempre veste di eleganza donne di ogni età, accomunate tutte da uno stesso desiderio: dare forma al proprio valore, alla propria unicità.

LA STORIA

Guccio Gucci fu un emigrato italiano dei primi del ‘900. Grazie alla sua esperienza come fattorino presso il Savoy hotel a Londra, entrò in contatto con l’alta borghesia e l’ambiente equestre. Tornato a Firenze, nel 1921 fondò il proprio marchio, distribuito presso le sue botteghe artigiane. Caratteristiche della maison Gucci furono gli accessori in pelle con dettagli legati, appunto, alla vita equestre: il morsetto, una miniatura costituita da un doppio anello congiunto da una barretta; la staffa; le strisce di colore verde-rosso-verde che richiamano i colori del sottopancia del cavallo.

Nel dopoguerra sarà il bamboo il dettaglio innovativo con il quale l’atelier di moda sorprenderà il proprio pubblico. Attrici come Liz Taylor e Ingrid Bergman sfoggeranno la Bamboo Bag sulla scena del grande cinema, affermandone il successo.

Nel 1958 Gucci aprirà il primo negozio a New York, sarà l’inizio dell’espansione americana, seguita da quella asiatica. Nel 1966, quando Grace Kelly farà visita al negozio Gucci di via Montenapoleone, Rodolfo Gucci deciderà di creare qualcosa di speciale per lei, commissionando all’artista Vittorio Accornero la stampa per un foulard unico: è così che nascerà la fantasia Flora, caratterizzata da bouquet di fiori e farfalle. I tratti caratteristici della maison Gucci pervadono ogni capo e accessorio, dalle borse agli occhiali, e saranno amati dalle personalità più significative del passato, come Jackie O’Nassis ed Audry Hepburn, per citarne alcune.

Negli anni ’90, l’azienda attraverserà un periodo di crisi e sarà Tom Ford a risollevare l’azienda e rilanciare il marchio, con le sua capacità artistiche e di designer. Dal 1992 sarà invece Alessandro Michele a ricoprire il ruolo di direttore creativo, con indiscusso successo. Il logo Gucci prenderà stabilmente forma attraverso la sovrapposizione delle due G. Saranno merito suo i dettagli rappresentanti un fantastico e mitico mondo animale, quali tigri, api e serpenti, che contraddistinguono il look contemporaneo di Gucci.

L’IMPEGNO

Ormai dal 2005, Gucci è partner di UNICEF, al quale ha donato negli anni parte del proprio fatturato (più di 5 milioni di euro) per progetti a tutela dell’infanzia, dalla salute all’istruzione, per la lotta all’HIV, per la costruzione di acquedotti nelle zone più disagiate dell’Africa; distinguendosi come maggior sostenitore di alcuni progetti, tra cui l’iniziativa “Schools for Africa”, promossa da UNICEF insieme alla Nelson Mandela Foundation e Hamburg Society.

Da sempre attenta ai temi del sociale, nel 2013 Gucci lancia la campagna globale Chime of Change, con la quale si schiera contro la violenza sulle donne. A questo scopo organizzerà concerti per la raccolta di fondi da devolvere ad associazioni a tutela delle donne e creerà progetti insieme ad artisti socialmente impegnati, quali Lydia Emily, collaboratrice del Maria Maddalena Project, organizzazione che dal 1980 aiuta le donne a lasciare l’industria del sesso.